Anche se siete frequentatori abituali di una strada, è bene tenere sempre alta l'attenzione. Se cadete in una buca, e la controparte dimostra che l'arteria in cui vi siete fatti male era conosciuta, il risarcimento non è più scontato anzi tutt'altro. Si chiama "presunzione di conoscenza", ed è una formula giuridica valida in tutta Italia, ma i casi più eclatanti in tal senso sono a Roma (l'edizione romana di 'Repubblica' spiega bene il concetto e parla anche di alcuni casi). Prendendo a titolo d'esempio comuni calabresi, il tutto si potrebbe riassumere cosi: se sei di Crotone e cadi in una buca a Vibo Valentia ok, ma se sei di Vibo Valentia tu lo dovresti sapere che li c'era una buca. Quello che ai più può sembrare una cosa surreale, concretamente sta rendendo la vita difficile a molti avvocati capitolini che difendono i malcapitati di turno. Un escamotage che essendo valido in tutta la penisola -lo ripetiamo ancora - può salvare diversi amministratori. Insomma, oltre il danno potrebbe anche esserci la beffa. L'ideale è, laddove sia possibile, chiamare un pubblico ufficiale che possa verbalizzare subito quanto accaduto (cosa che vi aiuterebbe molto nella fase di risarcimento).La giurisprudenza è immensa, ma in casi come quello di cui vi stiamo parlando è difficile che sia dalla vostra parte. La 'presunzione di conoscenza', può valere ad esempio se il sinistro si verifica in una strada davanti casa vostra, oppure sull'asfalto che c'è davanti il luogo in cui lavorate (con tanto di sentenze già emesse in tal senso). Ci sono altri fattori da tenere in considerazione, tipo la segnalazione dell'ostacolo o l'illuminazione ma il consiglio principale è quello con cui abbiamo aperto questo articolo: prestare attenzione. Solo ciò può evitarvi l'infortunio fisico e la beffa giuridica.