Non sono il rimedio assoluto - purtroppo - ma uno strumento che, insieme alla prevenzione, può contrastare la violenza sulle donne. Stiamo parlando del braccialetto elettronico che con il supporto di altri strumenti (che diremo a breve) serve per evitare che un ipotetico stalker in quel momento libero, raggiunga luoghi in cui non potrebbe stare. In altre parole: quando un giudice decide i posti che l'uomo non può frequentare (quelli frequentati abitualmente dalla donna), entrambi vengono muniti di un braccialetto - tecnicamente un doppio Gps - e se le regole non vengono rispettate, in automatico scatta l'allarme verso gli organi competenti. Proprio quest'ultimi definiscono la misura molto utile, in quanto l'indagato sa di essere monitorato e la persona offesa si sente maggiormente monitorata. In Spagna - lo stato dove viene utilizzato di più - i dati dicono che i femminicidi sono in calo del 18%. La differenza però sta nel fatto che mentre nel territorio iberico i braccialetti attivi sono oltre tremila, in Italia sono meno di seicento(nel Belpaese si è partiti dal 2019, attraverso il cosiddetto "Codice Rosso"). Questi dispositivi possono sorvegliare anche pedofili che vengano allontanati in quanto accusati di reati su minori o persone allontanate per stupro. Non è però tutto rose e fiori, i problemi principali a riguardo sono due: questi apparecchi attualmente in Italia sono pochi e bisogna potenziare quello che viene definito "tracciamento di prossimità". Se il molestatore riuscisse a raggiungere la vittima in un posto che non gli è negato gli scenari potrebbero essere catastrofici. In definitiva quindi questi oggetti possono diminuire i femminicidi ma è importante che l'attuale regolamentazione subisca significativi miglioramenti.