La Penna Rossa

Gli incendi nelle Preserre vibonesi

Negli ultimi anni le fiamme hanno raggiunto diversi posti e distrutto edifici
22/10/2022
copertina
spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci

Nelle scorse ore a Catanzaro si è sviluppato un incendio nella quale hanno perso la vita tre giovani (e altre quattro sono gravemente ferite). L'episodio, oltre che rimarcare ancora una volta la micidialità delle fiamme, fa tornare in mente alcuni episodi avvenuti nelle Preserre vibonesi, una zona che purtroppo ha conosciuto molto bene il fuoco. Venti ettari di vegetazione ed uliveti, sono stati distrutti da un incendio divampato in località Maguli (Dasà) nel secondo pomeriggio del 28 giugno 2017. Solo il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco - e gli incessanti sforzi profusi fino a tarda notte dai cittadini del luogo - hanno evitato che le vampe arrivassero dentro le case attigue all'area sopracitata. Quasi due mesi dopo quell'avvenimento - precisamente il 24 agosto 2017 - perse invece la vita un anziano del posto: G.S, settantatreenne dasaese, il quale a causa di un rogo scoppiato nella sua casa (l'ipotesi è che il tutto sia nato dalla caduta di una sigaretta accesa sul letto della vittima che viveva da solo) riportò ustioni che si rilevarono fatali. Strage sfiorata, sempre nel centro vibonese, l'11 marzo 2020: nelle prime ore del pomeriggio un incendio distrugge quattro appartamenti di edilizia popolare in pieno centro abitato. Provvidenzialmente i proprietari delle case ne escono salvi ma le loro abitazioni (all' interno dell'edificio c'erano anche bombole di gas che potevano portare a conseguenze ben più drammatiche) vengono completamente distrutte. Le fiamme portano alla morte anche un acquarese.Il settantottenne Antonio Silipo (residente a Boscoregio ma originario di Acquaro), nel pomeriggio del 17 agosto 2021 esce di casa per recarsi nel suo fondo agricolo da cui aveva visto salire del fumo: non vi farà più ritorno e il suo corpo semi-carbonizzato (l'uomo probabilmente è morto dopo aver inalato tantissimo fumo, accerchiato dalle fiamme che tentava di spegnere )verrà ritrovato poche ore dopo nel posto dove si era diretto. Momenti di paura (sempre ad Acquaro)per altri due incendi negli scorsi mesi: il 14 aprile in un terreno sottostante la strada provinciale che attraversa il comune e il 2 luglio in località "Malamotta".Storie, quelle raccontate, che spiegano distesamente come quanto successo ieri nel capoluogo di Regione oltre a non essere un fatto sporadico accomuna purtroppo molti calabresi, molti dei quali decessi nel tentativo di contrastare quello che è a tutti gli effetti l'evento più distruttivo - e di maggior rischio - per le attività umane.

spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile

contattaci!

contatti