Lunedì 5 e martedì 6 dicembre, la comunità di Dasà celebrerà San Nicola (santo patrono del comune insieme a San Michele). Da un quinquennio le iniziative legate all’aureolato – spiegate diffusamente di seguito – sono annoverate nel “Nikòlaos day” una denominazione tanto emblematica tanto perentoria (visto che la sua ricorrenza per la chiesa cattolica è il 6 dicembre).
San Nicola è stato un uomo edificante; probo e zelante al punto che la sua figura ha attecchito anche in stati in cui i cattolici non hanno mai veramente preso piede (come in Russia o in Turchia). Quanto sopracitato è molto importante, perché se non si conosce il temperamento del santo è difficile capire due dei suoi miracoli (e consequenzialmente il Nikòlaos Day).
La giornata del 5 sarà dedicata agli agricoltori e l’attenzione al contesto rurale non è casuale. Durante l’episcopato di Nicola a Myra (l’attuale Licia), la città turca subì una grave carestia: un giorno al porto furono notate delle navi contenenti grano e dirette a Costantinopoli. Il presule, venuto a conoscenza di ciò esortò il capitano a lasciare parte del carico lì affinché il popolo si potesse sfamare. Questi, inizialmente esitante (timoroso della reazione che l’imperatore avrebbe avuto una volta notato che mancava del grano) fu rasserenato dal religioso. Ripartito, arrivò nell’odierna Istanbul con la stessa quantità con cui aveva iniziato il viaggio. Da questo antefatto deriva il miglio - migghju in vernacolo - di San Nicola che sarà benedetto e distribuito ai fedeli dopo la messa e il patrocinio sugli agricoltori. I trattoristi del circondario si ritroveranno alle 16 in Via Calvario e dopo la funzione liturgica (prevista alle 17) gli automezzi saranno benedetti.
La giornata del 6 sarà dedicata ai bambini e neanche questa è una scelta fortuita. Venuto a conoscenza di tre donne, destinate dal padre – ormai in povertà - al meretricio, Nicola diventa “ladro all’incontrario”: nottetempo, per tre giorni di fila, getta tre sacchi di denaro nella loro abitazione e scappa. Il padrone di casa, che nell’ultimo dei tre giorni resta sveglio per curiosità, riconosce il misterioso benefattore e – anche se invitato da quest’ultimo a mantenere la segretezza su quanto accaduto – narra quanto successo in giro. Da qui nasce la figura di “Santa Claus” (che i fanciulli di Dasà incontreranno intorno alle 16.30) che poi commercializzata diventa Babbo Natale.
Si tratta dunque di un progetto accurato e circostanziato, pensato dalla Parrocchia e dal Movimento Aquila Rossa (nonché patrocinato dall’Amministrazione comunale) che non a caso richiama molti fedeli – e curiosi – ogni anno.