Con l'esposizione di ieri si sono conclusi i mercatini di Natale che - nella seconda parte di questo mese - hanno visto protagoniste le comunità di Acquaro e Dasá. La conclusione di entrambi gli eventi [una primizia per i borghi montani] permette di poter fare a riguardo alcune considerazioni, partendo dalle analogie. Tra queste,ad esempio, il fatto che le bancarelle siano state esposte nei centri storici dei paesi sopraindicati e l'orario [16.00-20.00, anche se nessuna delle due iniziative è durata sino all'orario summenzionato, visto che gli artigiani hanno raccolto in anticipo]. Ad Acquaro il tutto era calendarizzato per domenica 18: la data coincideva con la finale del Campionato mondiale di calcio 2022, nonché con l'ultimo weekend prima del Natale. «L' affluenza - spiega chi ha presenziato - non è stata eccelsa, tuttavia la quasi totalità di coloro che hanno preso parte ha acquistato qualcosa». Da un punto di vista pratico, il cammino fatto dai partecipanti prevedeva la semplice osservazione delle creazioni degli artigiani con ipotetico acquisto. A Dasá invece erano in programma per il 22, i promotori però - per motivi organizzativi - hanno preferito posticipare il tutto al 29. Rispetto al centro vicino, ci sono state delle piccole novità come la possibilità di acquistare zeppole [arrivate sul posto più o meno a metà del tempo iniziale stabilito per la fiera e fatte dall'associazione Dásos Eliés che le ha vendute tutte ed ha annunciato che darà l'intero incasso in beneficenza], la possibilità di acquistare dolci [fatti dall'Associazione culturale] e l'opportunità di ascoltare musica tradizionale, eseguita da alcuni ragazzi del posto che di tanto in tanto giravano nelle viuzze. «L' affluenza - racconta anche qui chi c'era - è stata maggiore rispetto a domenica 18, a differenza degli acquisti che invece rispetto a dodici giorni fa sono stati di meno». Ciò potrebbe essere dovuto al periodo natalizio pressoché concluso, causale che ha fatto venir meno l'esigenza di acquistare regali. In realtà le opinioni sulle manifestazioni sono da prendere con il beneficio del dubbio, visto che non c'è una verità assoluta e che la controprova su quanto appena asserito dai partecipanti non c'è. Ciò che resta è comunque l'elemento di novità, visto che come spiegato sopra mai nei due comuni c'era stata una cosa simile, le sigle sociali e le compagini amministrative che a riguardo non hanno lesinato sforzi [sette in totale, compresa “Donn'Antuani", il sodalizio che ha proposto il tutto ai restanti sei] e la cittadinanza, che comunque ha dato fiducia a quanto presentato in queste settimane. Per capire se tutto questo è stato un unicum o l'inizio di qualcosa di importante, bisognerà attendere minimo un altro anno.