Domenica prossima - inizio alle 10.30 nella chiesa matrice di Dasà - si materializzerà la settima edizione di 'Nati in Paradiso'. Un proponimento annuale più che un evento che — per detta degli organizzatori ossia la Parrocchia e il Movimento Aquila Rossa — “mira a riunire in un unico abbraccio tutti i genitori che hanno un figlio nel cuore ma non tra le loro braccia”. Concretamente — da un punto di vista scientifico — si va dalla perdita della gravidanza/aborto spontaneo alla morte infantile, anche se termini e pensieri sono diversi per la Chiesa cattolica che equipara il feto ad una persona dal momento del concepimento. Papa Francesco durante il Giubileo del 2016 definì l'aborto indotto, ossia quello causato intenzionalmente, «un dramma esistenziale e morale» definizione che [facendo una trasposizione delle parole del pontefice a tutte le cause di morte dei bambini] sembra comunque riassumere a pieno la sofferenza di oltre duemila genitori [numero rilevabile da alcune indagini fatte in Italia sul tema]. È a parte di queste coppie, vale a dire tutti coloro che presenzieranno all'assemblea liturgica dei prossimi giorni — aperta a tutti — che i promotori vogliono rivolgersi “con l'obiettivo di sostenere queste famiglie, per una maggiore comprensione [e sensibilizzazione] della dinamica e nel ricordo degli infanti”. I segni più rilevanti saranno due: le candele, portate spente all'altare e poi accese dal cero pasquale a simboleggiare che questi bambini sono luce nella luce di Dio, e i palloncini — volati nell'adiacente Piazza dei Caduti a conclusione della messa - raffigurazione dell'anima che si eleva verso il Padreterno. Per ricordare il proprio figlio [i nomi saranno menzionati all'interno della celebrazione eucaristica] basterà rivolgersi al parroco don Bernardino Comerci o al direttivo di Aquila Rossa entro l'uno settembre.