Il 3 ottobre scorso don Bernardino Comerci – parroco di Dasà da un novennio – e Michele Affidato – maestro orafo di fama internazionale – hanno ricevuto la cittadinanza onoraria dasaese; nell’evento consumatosi trentotto giorni fa, si è materializzato per la prima volta il regolamento creato dall’Amministrazione comunale [approvato il 27 maggio 2022] che spiega minuziosamente come si può arrivare a ricevere la gratificazione. Può ricevere il riconoscimento chi si è distinto particolarmente in campo culturale, sportivo, scientifico, economico, sociale ed umanitario in un comune italiano o all’estero: la proposta può arrivare dal primo cittadino, dagli assessori, dai consiglieri, da istituzioni pubbliche e private o con l’adesione di trenta elettori attivi, deve pervenire in forma scritta con allegato il curriculum della persona segnalata e/o precisando attività e azioni che portano a chiedere l’onorificenza. Quando – e se - il Consiglio comunale approva la richiesta [per il curato e l’artista il voto è stato unanime] si passa alla cerimonia solenne, l’insignito riceve una targhetta in cui sono scritte le motivazioni e firma sull’albo appositamente costituito per accettazione. In Municipio viene custodito un attestato con causali e altri dati pertinenti il conferimento e il sindaco può invitare i cittadini onorari a cerimonie o manifestazioni pubbliche organizzate dalla compagine amministrativa, facendogli prendere posto nello spazio riservato alle autorità.
Il religioso e il gioielliere non sono i primi cittadini onorari di Dasà: per quanto asserito dagli storici Nicola Pace e Francesco Romanò - quest’ultimo in un volume riporta dati precisi - il primo a ricevere l’onorificenza fu Gaetano Corrado [un abruzzese, figlio di Giuseppe Corrado nato a Dasà nel 1832 e poi emigrato nel Centro Italia]. Il professionista – deceduto nel 1935 – medico e professore universitario, fondò l’Istituto di medicina legale della Regia Università a Cagliari e il Museo di medicina legale – che custodisce tra l’altro le sue invenzioni – a Napoli. La delibera con cui la formazione politica di allora [guidata da Nicola Bruni] dà l’ok al riconoscimento è datata 28 febbraio 1903. A Gaetano Corrado e i suoi fratelli si deve anche il Parco delle Rimembranze in località San Lorenzo; fu lui a farsi mandare i quattro cannoni – residui bellici della guerra 1915-1918 – tuttora ubicati nel succitato posto e a cedere il terreno di suo papà alla locale Confraternita del Rosario che ancora adesso lo custodisce.
Nel 2005 – delibera datata 12 luglio, sindaco Francesco Antonio Romanò – tocca invece al maresciallo ordinario Antonio Vitiello e il carabiniere scelto Massimo Germino. Entrambi prestavano servizio nella Stazione dei carabinieri di Arena e il 20 marzo 2002 si sono resi protagonisti di un gesto eroico: durante un incendio divampato in Via Manzoni, si sono introdotti nella casa avvolta dalle fiamme estraendo una bombola di gas; un atto coraggioso ma anche tempestivo, dacché la stessa era in procinto di esplodere provocando danni inimmaginabili. La cerimonia si è svolta a dicembre dello stesso anno, e la motivazione pertinente Vitiello – coniugato con una cittadina dasaese – notabile nella documentazione legata alla dinamica è la seguente:“Riconoscenti per l’impegno che così bene assolve in ogni situazione, con forte senso del dovere e coraggio, mai disgiunti da nobili sentimenti umanitari, tenendo così alto il nome di Dasà e dei cittadini dasaesi”.
Nel 2011 – delibera datata 8 febbraio con cerimonia il 28 dello stesso mese, sindaco Gabriele Corrado – l’amministratore premia e rimarca le qualità dimostrate dal brigadiere Giuseppe Crisafulli durante il suo servizio presso la Stazione dei carabinieri di Arena, sottolineando “l’impegno dimostrato in ogni situazione, la presenza istituzionale in tutte le vicende criminose che hanno richiesto un forte senso del dovere e del coraggio e i profondi sentimenti umanitari”, doti con le quali “ha tenuto alto il nome di Dasà e dei cittadini dasaesi”.
Nel 2021 il capo dell’esecutivo – Raffaele Scaturchio - accoglie l’invito che il “Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia” rivolge a tutti i comuni del Belpaese; il gruppo chiedeva che in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto – 4 novembre di quell’anno – fosse conferita l’onorificenza a quel soldato che “rappresenta idealmente tutti coloro che non fecero ritorno a casa, ricordando nel tempo i sacrifici e gli egoismi della grande guerra”.
Il resto è storia recente con il sacerdote e il crotonese che sono dunque il sesto e settimo cittadino onorario dasaese.