La Penna Rossa

Risposte tempestive e risolutive: è questo - sommariamente - quanto chiedono i cittadini di Piani di Arena all'Amministrazione comunale. Le questioni che i membri del Comitato spontaneo evidenziano sono tante, chiare e ad oggi - per detta degli stessi - irrisolti. La madre di tutte le battaglie sembra essere la strada [nonché unica arteria] che dal luogo succitato permette agli abitanti della frazione di raggiungere Arena e siti limitrofi: «dopo la frana di inizio estate - evidenziano - il manto stradale ha subito interventi palliativi; è stato si rimosso il materiale che ingonbrava e impediva il transito dei veicoli, ma lo stesso è stato sposato sulla cunetta e, conseguentemente a ciò, la prima pioggia torrenziale lo riporta in carreggiata». Questo non è però l' unico problema, in una delle tante missive indirizzate al capo dell'esecutivo [Antonino Schinella], viene pure sottolineato il pessimo stato della superficie, la mancanza di guardrail in alcuni punti, le buche stradali, un ponte - messo in cattivo stato - ed altre lacune. «Quel tragitto - ci spiegano con apprensione e sgomento - interessa quotidianamente i nostri bambini [portati dallo scuolabus] quindi la preoccupazione è doppia».

Come detto in apertura di testo però le problematicità sono numerose, e sotto la lente d'ingrandimento finisce pure l'illuminazione pubblica approssimativa. Ci viene raccontato della luce mancante - il riferimento è alla scorsa primavera - in gran parte del centro abitato e per più settimane, e della situazione attuale cambiata solo in parte: il lampione ubicato vicino alla Chiesa [che prima non prendeva proprio] adesso prende ad intermittenza ed emana scintille. «É pericoloso - l'allarme lanciato - per passanti e bambini, quest'ultimi transitato in quella zona frequentemente». Anche - ma non solo - in virtù di ciò viene richiesta una corretta manutenzione.

C'è poi la situazione legata al malfunzionamento del sistema fognario che in Contrada Croce causa la fuoriuscita di acque «con un rischio igienico e un odore nauseabondo», il pozzo idrico, con la recriminazione per l'acqua carente nel periodo estivo e l'accento posto sulla mancata pulizia degli alberi intorno [che per detta degli attivisti con il maltempo causa la bruciatura dello stesso pozzo], la non corretta manutenzione del sistema idrico principale [manca la botola e la recinzione intorno] che «potrebbe contaminare l'acqua potabile», e la mancanza di un idrante antincendio, causale che aumenta il tempo da spendere per spegnere le fiamme.

Le criticità enumerate sono sul tavolo del primo cittadino da diversi mesi e gli incontri tra i cittadini e il sindaco ci sono stati [con tanto di sopralluogo]. «Non sono situazioni irrisolvibili - ci viene detto in conclusione - e l'inquietudine è proprio dettata da questo»; ciò che fa più male insomma è proprio la vaghezza e il temporeggiamento su queste spinosità da parte di chi se ne dovrebbe occupare: da qui a chiedere risposte tempestive e risolutive il passo è breve.