In un discorso tenuto poco più di sei mesi fa, papa Francesco utilizzò per la Madonna un termine originale: “Nostra Signora affrettata”. Per coniare questo titolo il pontefice citò il vangelo di Luca che racconta come Maria “si alzò e andò in fretta” a trovare sua cugina Elisabetta, poi continuò spiegando come la Vergine ha da sempre l'ansia di aiutare, e si affretti a stare vicino ad ognuno di noi quando ci sono problemi “perché è madre”. Per capire la 'Ncrinata di Dasà si può partire da quanto predetto per due motivi semplicissimi; il primo:nessun passo biblico parla dell'incontro tra il Risorto e sua mamma tuttavia, se a quest'ultima è stato realmente dato l'annuncio della Resurrezione, è lecito pensare che 'andò di fretta' come fatto per la cugina Elisabetta. La riproduzione dell'incontro tra Maria e il Cristo – nel borgo montano – avviene grosso modo in un minuto, ecco perché ‘affrettata’ è una parola che sembra descrivere appieno il modo di pensare e fare della Madonna. Il secondo:la Mamma celeste ha dietro di sé un folto numero di fedeli:ognuno porta dentro un pensiero, un problema che gli/le attanaglia la vita e a Lei chiede consolazione, aiuto. Se Maria non tarda mai quando si tratta di stare vicino a chi è nel bisogno “perchè è Madre”, la 'Ncrinata di Dasà ha qualcosa di unico, permette non solo di vedere come la Vergine ‘si affretta’ ad andare da Gesù – a chiedere aiuto e ristoro per i suoi figli – ma di farlo insieme a Lei. Per un'affrettata che si muove senza esitazione, c'è un “Veniente” che risponde subito presente. Chi osserva il succitato rito religioso, vede il Risorto scendere – letteralmente parlando – incontro a un popolo festante, i suoi figli. Veniente è un termine che la Chiesa cattolica utilizza da secoli e sembra descrivere perfettamente quanto accade; suonano forti le parole del vangelo di Giovanni che racconta come [dopo la Resurrezione] all' improvviso “Venne Gesù e si fermò in mezzo a loro”. Quanto visibile nel centro vibonese è pertanto un'immagine dall'altissimo valore simbolico e pratico: lo hai cercato - correndo con sua Madre – e si è fermato di fronte a te, lo hai aspettato – tra la folla – e compare. È reale, è lui che viene incontro a te e – anzitutto – viene per i Giovanni [che videro e credettero] e per i Tommaso [gli increduli]. Quest'ultimo motivo ci fa arrivare a delle conclusioni importanti; quella di poche ore fa è come ogni anno una VittoriA di tutti, rigorosamente con la V di Veniente e la A di Affrettata in maiuscolo [a rimarcare il grande disegno che si materializza attraverso i due]. D'altro canto, unendo i tre punti chiamati in causa in questa giornata [Chiesa della Consolazione, Arco e Chiesa Matrice] esce fuori proprio la V di VittoriA. Causali sufficienti per non andare oltre con questo testo lasciando parlare i cuori.