Questo sabato alle ore 18.30, dopo il restauro a cui è stato sottoposto, sarà inaugurato e benedetto il crocifisso della chiesa matrice di Dasà: per motivi storici, religiosi e artistici l'annuncio del completamento dei lavori è una notizia importantissima per il borgo montano. La scultura è del napoletano Giuseppe Maresca e secondo gli studi del compianto diacono e storico Antonio Tripodi è stata esposta alla venerazione dei fedeli nel 1655; dal gennaio 1961 è stata collocata sopra l'altare principale – per volere di don Salvatore Santaguida – posizione che tornerà a ricoprire tra pochi giorni. Tripodi parla anche di una festa del crocifisso – il 3 maggio – nella quale si poteva lucrare l'indulgenza. Fatti che già da soli fanno capire l'importanza dell'ormai prossimo evento ma c'è di più: la storia della statua lignea sembra unire in maniera indissolubile generazioni e generazioni di dasaesi. Dopo il penultimo restauro – concluso nel 1981 – ad interessarsi alla rappresentazione cristiana per eccellenza sono stati il parroco don Bernardino Comerci e i giovani del paese: a questo progetto, sono stati indirizzati i soldi rimasti dopo la festa di Pasqua del 2018 e del 2019 e l'intera cifra raccolta nel 2020, anno in cui causa pandemia non c'è stata la secolare 'Ncrinata; per raccogliere queste somme si sono appunto mobilitati diversi giovani raggruppati nel 'Comitato feste'. L' ultimo lavoro è stato fatto dal restauratore Nicola Mazzitelli, che come predetto sabato alle 18.30 spiegherà minuziosamente gli interventi fatti. Il professionista ha impiegato circa un anno a restaurare l'opera monumentale:«Ci sono state due fasi di intervento» spiega, «la prima è iniziata più o meno quattro anni fa, è stata autorizzata e diretta da Cristina Schiavone – una funzionaria della Sovraintendenza delle Belle Arti – ed è servita per mettere in sicurezza l'opera ed eseguire una diagnostica approfondita. La seconda fase – continua – invece è più recente [quattro mesi fa], ha permesso di mettere a punto un protocollo per completare il restauro da un punto di vista estetico, ed è stata autorizzata e diretta dalla dottoressa Daniela Vinci [anch'essa in rappresentanza della Sovraintendenza delle Belle Arti]. Alla sua relazione seguirà una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Mileto Attilio Nostro. In serata poi ci sarà un ulteriore approfondimento: alle ore 22.00, in Piazza dei Caduti, si terrà un convegno dal titolo “Il crocifisso di Dasà - lettura storica, teologica e artistica”. Sarà moderato da Michele Petullà [giornalista e scrittore] e tra i relatori ci saranno don Pasquale Rosano [Vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Mileto] e Mario Panarello [storico d'arte e docente presso l'Accademia delle Belle arti di Lecce]. Unitamente alle persone succitate i saluti del parroco e del sindaco Raffaele Scaturchio, con le conclusioni affidate alla guida pastorale della Diocesi: il momento culturale fa parte del percorso di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale dei piccoli centri; percorso voluto fortemente dalla Diocesi – il referente è appunto don Pasquale Rosano e la presenza del vescovo non è casuale – e che attraverso quello che i promotori definiscono 'Cantieri della Cultura' mira a far conosce queste importanti opere d'arte, definite dai promotori “parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Siamo consapevoli – si legge sempre nel documento che descrive il progetto ecclesiale – di quanto, oggi più che mai, sia importante recuperare il 'linguaggio artistico', nel campo della cosiddetta nuova evangelizzazione”.