La mostra nella sede della Pro loco di Acquaro ha fatto conoscere ulteriormente la sua arte: quello di Domenico Bruni è un talento particolare e il giovane ci ha parlato del suo mondo attraverso una chiacchierata. L' acquarese è un appassionato di pirografia, una tecnica d'incisione su legno - per mezzo di una fonte di calore - conosciuta visualizzando alcuni video su internet; le competenze attuali sono dunque state acquisite da autodidatta. «Mi fa tirare fuori un io diverso», racconta l'uomo parlando delle sue produzioni e prima di soffermarsi sul tempo impiegato per questo fine «si può arrivare anche a tre/quattro giorni». Un impegno considerevole, anche perché la sua professione è un'altra:«Non penso possa diventare il mio lavoro un domani - puntualizza - tuttavia non posso negare che mi fa guadagnare qualcosa». L' apprezzamento insomma c'è, la conferma arriva pure dalla numerosa presenza all'esposizione suddetta e dai progetti che vengono sottoposti al disegnatore. Altrettanto chiare sono le idee sulle immagini da riportare sul tessuto vegetale:«Provo sempre a fare qualcosa di diverso dagli altri, ad avere una mia identità», sottolinea l'artista oltre a precisare che «la cosa più importante è l'attrazione che provo verso il soggetto scelto». Un altro fattore importante è il coinvolgimento emotivo sugli argomenti trattati; l'esempio più lampante è il quadro della Madonna della Consolazione - visibile nella stanza dell'ente turistico - realizzato dopo molteplici tentativi:«Ho una profonda devozione per lei», ci dice a conferma di quanto succitato. La raffigurazione ha comunque ottenuto un gradimento alto, tanto che all'autore sono giunte diverse richieste di permesso, per esporla in alcune gallerie della Capitale e di Venezia. «Ci sono anche opinioni negative - chiarisce l'intervistato - tuttavia penso che bisogna accettare pure quelle, credere sempre in ciò che si fa e avere pazienza, anche quando le cose non vanno». D'altronde, se oggi le sue opere vengono considerate e attenzionate da più persone, il merito è proprio di chi prima di tutti ha creduto in lui:«Devo tutto a mia moglie» conclude. «Prima disegnavo per me, lo stimolo e il supporto per mostrarmi al pubblico è arrivato da lei»; parole profonde su cui non c'è altro da aggiungere.