A pochi giorni dall'inizio del campionato di Seconda categoria - si parte in questo weekend - abbiamo fatto una chiacchierata con il presidente della Nuova Ada, Gianluca Corrado. Il giovane ha sostituito nella carica Gaetano Portaro (che ha lasciato per motivi professionali) e prima dell'intervista ha voluto ringraziare pubblicamente il suo predecessore, per il lavoro svolto negli scorsi mesi. Di seguito le domande poste dall'intervistatore (I) e le risposte del presidente (P).
I: Quali sono gli obiettivi sportivi stagionali? P:«Affronteremo una stagione molto dura, affrontando squadre che l'anno scorso militavano in Prima Categoria e altre che si sono rinforzate; al momento parlare di obiettivi é prematuro, saranno i risultati conseguiti sul campo a dirci i nostri obiettivi».
I: Quali sono i valori sportivi e umani che volete portare sul campo e più in generale nel lavoro di ogni giorno? P:«Anzitutto l'umiltà nell'affrontare i sacrifici e mantenere gli impegni presi, ma anche nell'affrontare con sudore e lavoro le difficoltà. Poi l'unione, sia come forza del gruppo in se, sia cercando di far sentire la nostra vicinanza ai ragazzi di diverse nazionalità che si sono aggregati a noi. Infine il rispetto, soprattutto per gli avversari ma anche per se stessi e per la dirigenza, che lavora assiduamente per portare avanti questo progetto».
I: Una dirigenza ampia e da quest'anno anche il settore giovanile: cosa significa gestire una squadra così grande e che risposta si aspetta dai tifosi della Nuova Ada? P:«Si, da quest'anno grazie alla disponibilità e volontà ad unirsi abbiamo anche il settore giovanile; ci puntiamo molto nel presente ma soprattutto per il futuro. È da lì che vogliamo partire per coinvolgere tutto il comprensorio, portando le persone a sostenere la prima squadra e partecipare fattivamente ed economicamente a questo progetto».
I: Una campagna acquisti importante con giocatori di varie nazionalità: come sta procedendo la loro integrazione calcistica e sociale? Cosa vi aspettate da loro? P:«Quest'anno abbiamo fatto uno sforzo enorme, conducendo una campagna acquisti mai fatta prima in questa zona. Come società, chiediamo l'aiuto di tutti i cittadini nel processo di integrazione e socializzazione con questi ragazzi: vengono da lontano e il sacrificio e l'impegno sono alla base di tutto ciò che fanno. Lo sport unendo grandi e piccini è importantissimo in queste dinamiche».
I: Una difesa bunker o un attacco scintillante, che tipo di gioco preferisce? P:«Sotto quest'aspetto ho piena fiducia nel mister, tutte le scelte tecniche sono relegate a lui. Di certo c'è che l'allenatore e tutta la dirigenza punta a far divertire i tifosi; dai calciatori allo staff, l'intenzione è dare tante emozioni ai nostri sostenitori».
I: Cercherete di proporre un unico modulo e schema di lavoro dai bambini agli adulti oppure ogni allenatore e squadra si potranno esprimere come meglio credono? P:«Le persone che si occupano del settore giovanile sono molto valide e preparate. Con il passare del tempo sapranno impostare un percorso valido e serio, tale da portare tutti i team a parlare un'unica lingua calcistica con un progetto unico».
Infine il presidente ha lanciato un appello pubblico:«Ci tenevo a lanciare un messaggio a tutte le istituzioni locali, chiedendo di sostenere progetti di crescita sociale come questo: attraverso le attività proposte i giovani socializzano maggiormente, mettendo da parte i dispositivi elettronici. L'aiuto più grande lo chiediamo ai cittadini del territorio; la loro partecipazione e il loro sostegno non stancano mai, tuttavia (a titolo personale) chiedo la disponibilità a sorreggere economicamente il nostro progetto, con il quale tendiamo a sostenere la vita di questi paesi».