Dopo l'ok del Consiglio comunale nell'ultima decade di settembre e l'assemblea pubblica – indetta dal primo cittadino di Dasà lo scorso 10 ottobre – nel borgo montano sono stati avviati i lavori per il nuovo ufficio postale (le nuove porte che permettono di entrare nelle sale sono state già realizzate e sono visibili nella foto di copertina). Il proponimento è ormai noto: cedere parte della biblioteca all'azienda italiana; la novità è rappresentata dalla bozza di contratto (visibile a tutti sul sito istituzionale del Comune) con la quale viene sancito l'accordo tra le due parti. Il documento ha quindici pagine e contiene venticinque articoli, è molto particolareggiato ma allo stesso tempo non lascia spazio ad ambiguità. Il primo passaggio importante è all'articolo cinque, quello che regola la durata della locazione e la disdetta del contratto:“La locazione - si legge - avrà la durata di anni 6 e si intenderà tacitamente rinnovata di sessennio in sessennio, ai sensi dell’art. 28 della legge 27 luglio 1978 n. 392”, inoltre il 'il locatore' – ossia l'Amministrazione – “rinuncia ad avvalersi della facoltà alla prima scadenza contrattuale, di diniego di rinnovazione del contratto”, fermo restando la facoltà di recesso di chi userà la nuova stanza, con quest'ultimi che sosterranno “le spese necessarie per adeguare l’immobile alle proprie esigenze”. Subito dopo vengono messe nero su bianco le cifre dell'operazione:“Il canone annuo di locazione – viene evidenziato nell'articolo sei – è determinato nella somma di € 300 esente iva”, e i contraenti “rinunciano alla facoltà prevista di procedere all’aggiornamento annuale dell’importo del canone di locazione concordato”. L'articolo dieci parla invece delle spese di utenze (energia elettrica, acqua, nettezza urbana ecc) di cui Poste italiane si occuperà a proprie cure e spese; se non sarà possibile provvedere agli allacci diretti, gli eventuali oneri saranno a carico dell'ente sopracitato. Infine l'articolo undici, nel quale viene spiegato l'eventuale modus operandi in caso di modifiche o innovazioni ulteriori alla stanza, successive a quelle già concordate:“Nel corso della locazione – le parole – 'il conduttore' (Poste italiane) potrà apportare alla porzione immobiliare locata modifiche o innovazioni previo consenso scritto del locatore”; sempre nello stesso paragrafo gli amministratori autorizzano espressamente “l'eventuale installazione, esternamente alla porzione immobiliare, di uno o più sportelli ATM Postamat al fine di consentire l’espletamento delle attività”. Gran parte delle informazioni erano state annunciate esplicitamente dal sindaco Raffaele Scaturchio, nel corso dell'adunanza pubblica di un mese fa. Infine due curiosità e un ulteriore dettaglio: se Poste italiane dovesse abbandonare la stanza dovrà annunciarlo con sei mesi di anticipo – continuando a pagare fino all'allontanamento definitivo – mentre il capo dell'esecutivo si impegna, laddove in futuro ci sia la volontà di procedere all'alienazione (vendita) del bene, a dare priorità ai futuri locatari; inoltre (questo particolare non si trova nell'accordo trattato) nella rampa per disabili – già esistente a sinistra dell'edificio – sarà realizzato un corrimano di sicurezza.