La Penna Rossa

Che riscontri sta avendo il libro su Acquaro?

Pubblicato poco più di sei mesi fa i commenti sono unanimi: ecco cosa ne pensa chi lo ha letto
21/01/2025
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Poco più di sei mesi fa due acquaresi, Nando Scarmozzino – un ex giornalista in quiescenza – e Giuseppe Esposito – presidente della Pro loco – hanno scritto un libro dal titolo ‘Miti e leggende di Acquaro’, la casa editrice che pubblicizza l'opera lo descrive come “un viaggio nel cuore di un paese e della sua comunità attraverso personaggi, luoghi, tradizioni ed etimologia inedita delle località”; ma che riscontri sta avendo la produzione dei due scrittori? A guardare le sporadiche ma qualitative presentazioni la risposta sembra ottima: sinora gli incontri sono stati due, uno con gli alunni della locale scuola secondaria di primo grado e uno a Guardia Piemontese.

A materializzare la prima manifestazione sono state le professoresse Maria Concetta Rivello e Rosella Varì. La prima, docente di lettere, ha descritto la lettura del volume come «un'esperienza formativa per gli alunni e con tutta onestà soprattutto per me», sostenendo di aver notato negli occhi degli allievi «un entusiasmo ed una curiosità difficile da catturare oggigiorno». Ha rimarcato inoltre che attraverso il predetto testo nelle famiglie degli studenti «si è parlato di Acquaro, di origini, tradizioni e cultura. Non è affatto vero che non sono interessati alla storia delle tradizioni e della cultura locali – la chiosa – bisogna suscitarlo questo interesse». La Varì (che attualmente non insegna nel borgo montano) lo ha definito invece «un libro discorsivo e piacevole, di facile lettura. Chi lo legge – asserisce ancora – viene catapultato in un mondo e in un passato mitico, ma non lontanissimo, in cui chiunque possa riconoscersi e riconoscere il “proprio paese”, con le sue vie, fontane, chiese e monumenti. La storia individuale – conclude – si trasforma in storia collettiva, nella rappresentazione del sacrificio e nell’ espressione artistica di persone e personaggi vari che hanno stimolato la curiosità e la fantasia dei nostri alunni». Si tratta di riflessioni considerevoli, in quanto le educatrici che le hanno esternate non sono del posto: sono quindi opinioni prive di quel campanilismo che direttamente o indirettamente può pervadere nelle persone del luogo; l'impegno profuso per lo studio e la conoscenza del testo – un'aggiunta sulla consistente e abbondante offerta formativa che la scuola porta avanti durante l'anno scolastico – sembrano inoltre esplicitare la validità del prodotto. Nell'evento degli scorsi mesi erano presenti entrambi gli autori e gli adolescenti hanno posto numerose domande su curiosità e nomignoli del centro vibonese.

Di diverso tenore è stato invece il dibattito di Guardia Piemontese, a cui si riferisce la foto di copertina dell'articolo: ‘Racconti al braciere, tra miti e leggende’ – questo il titolo dell'iniziativa concretizzata nel Cosentino – per detta degli organizzatori mirava a “celebrare le radici, dare voce alle storie e intrecciare narrazioni attraverso diversi spunti artistici”; i relatori erano tre e tra questi c'era Giuseppe Esposito. Qui Acquaro è stata inserita in una discussione più variegata e strutturata, con un fil rouge che, attraverso i tre libri, mirava a diffondere folclore e specificità di alcuni comuni calabresi. Ad uscire rafforzati da questa esperienza sono proprio i concittadini di Esposito, che grazie alla divulgazione di racconti inerenti il territorio e una promozione ‘lato sensu’ dello stesso si sono fatti conoscere a più persone, non a caso i promotori della serata hanno speso parole dolci per l'intervento dell'uomo: “Ha risvegliato ricordi e suscitato emozioni – si legge sulle loro pagine social – dando vita a discussioni che hanno toccato il cuore delle persone presenti”.

Al momento non è ancora noto se ci saranno altre presentazioni, ma alla luce dei fatti spiegati il riscontro e il valore dell'opera sembra ottimo e duraturo.

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