La Penna Rossa

“Love”– Storia di un pupazzo acquarese simbolo di amore eterno

Attualmente si trova in un nosocomio Reggino: ecco perché
04/02/2025
copertina
spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci

«Lui no, resta con noi in una stanza in cui possono vederlo tutti»; a pronunciare la frase, al termine di un breve dialogo, è la caposala del Reparto di Pediatria dell'ospedale di Polistena: ‘Lui’ è Love – nome dato da noi – un peluche semplice, in ottime condizioni nonostante gli anni e con una storia importante. Arriva nel Reggino da Acquaro, perché è da lì che parte il corso degli eventi, una relazione d'amore candida, genuina, di quelle da raccontare quando si vuole far capire il significato del più nobile sentimento che una persona può provare. Siamo nella calda stagione del 2010 quando Giuseppe Sorleto, un cittadino del borgo montano, conosce Eliana: lei è romana ed ha raggiunto il paese assieme ad una donna del posto per un breve soggiorno estivo; un paio di serate assieme, un gruppo di amici condiviso in cui si chiacchiera, beve e passeggia insieme poi la ripartenza. Da lì, per sei anni, qualche messaggio sporadico mentre ognuno continua la sua vita. È il 2016, e Giuseppe manda una foto del lungomare di Reggio Calabria alla signora, che risponde commentando entusiasta l'istantanea:«Se scendi giù te lo faccio vedere dal vivo» scrive lui, «é un invito?» risponde lei; «Da qui – ci racconta l'uomo – inizia una conversazione più frequente e duratura». A Giugno del 2017 l'acquarese (allora 63enne) parte dalla Calabria verso la Capitale, per farle una sorpresa in occasione del suo compleanno: «Mi aveva spiegato dove abitava – precisa – così sono arrivato proprio davanti alla sua abitazione; la chiamo chiedendogli dov'era e mi risponde che stava in Parrocchia, per poi domandarmi dove mi trovavo io. A quel punto – continua – gli invio un'immagine di me davanti casa sua, lei è felicissima e mi raggiunge subito, sto li una settimana, dopo – conclude – torno in Calabria per un pò di mesi prima di raggiungerla nuovamente ad ottobre, stavolta definitivamente». La relazione a questo punto è concreta, chiara; un anno dopo tra le mura domestiche arriva Love: «É il primo vero regalo che gli ho fatto – ci dice emozionato uno dei protagonisti della nostra storia – un pupazzo semplice che tra le mani teneva un cuore recante la scritta Love. Nel riceverlo era entusiasta, ha provato una gioia enorme. Era talmente legata a quel dono da chiedermi dopo poco tempo, (precisamente nel 2019), di metterlo nella macchina, perché essendo che facevamo molti viaggi lo vedeva più spesso e lo sentiva maggiormente vicino». La faccia e il suono delle parole di Giuseppe mentre narra il tutto, sono la fotografia del trasposto emotivo che ha coinvolto entrambi: «Pensa – l'ulteriore conferma – che quando ho comprato la nuova vettura io la volevo azzurra con i richiami neri, i colori della mia amata Inter, ma a lei ne piaceva una rossa; beh il richiamo all'altra squadra di Milano (il Milan) era evidente – sottolinea in modo scherzoso – ma insieme abbiamo sorriso su questa cosa e alla fine io sono uscito dalla concessionaria felice e con il veicolo che mi aveva indicato». Tutto lascia pensare ad un futuro roseo, ma da lì a poco arrivano le prime avvisaglie: «Quando io non ci sarò più – dice Eliana al compagno – quell'orsetto dallo a bambini o a chi ne ha bisogno»; un'affermazione che chi sta dall'altra parte assimila senza continuare il dialogo, «quando l'ha detto – asserisce il calabrese – stava benissimo di salute». Dopo diverso tempo, durante un momento conviviale con gli amici, una nuova esternazione: «Giuseppe – a parlare è sempre Eliana – se sto male, se mi succede qualcosa non restare qui con me, tornatene in Calabria»; questa volta l'uomo non deve neanche rispondere, ad intervenire sono le persone che ascoltano il tutto, «ma secondo te Giuseppe ti lascerebbe mai qui da sola?», gli dicono all'unanimità gli altri commensali, concludendo li e con nonchalance la conversazione. Nel momento in cui vengono esternati i due pensieri sono alieni alla realtà, a stretto giro però le cose iniziano realmente a cambiare: «Successivamente a questi momenti – ci dice lui – ha iniziato ad avere alcuni fastidi fisici e ciò ci ha spinto a fare delle visite; la diagnosi è stata perentoria, tumore al cervello». Un responso talmente potente da delineare con la forza anche le prossime tappe, «sono stato con lei fino alla fine – afferma l'acquarese – a dicembre del 2021 era allettata, a marzo del 2022 (a 66 anni) é volata via». Quanto successo lo ha poi portato ad abbandonare il Lazio per tornare nel paese natio, senza Eliana ma con Love: «é rimasto la per anni – la chiosa – incastrato tra i poggiatesta dei sedili posteriori della macchina, il posto scelto assieme alla mia donna». Il finale dell'orsetto però non era ancora stato scritto: a Natale del 2024 due associazioni acquaresi, Donn'Antuani e la Pro loco, chiamano a raccolta tutti i cittadini, chiedendo di donare dei regali per i bambini e impegnandosi a consegnarli ai piccoli degenti ricoverati all'ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena. «Anche a me è arrivato un messaggio da parte del presidente della Pro loco – ci informa Giuseppe – con cui annunciava questo progetto invitandomi a partecipare. Il volontario non sapeva nulla né del pupazzo né della sua storia, ma quando ho letto di questa iniziativa ho subito pensato a lui e alle parole di Eliana». Dal pensiero al suo concretamento il passo è breve, Love il 5 gennaio è tra i regali che partono da Acquaro verso il nosocomio Reggino. Giuseppe Carnovale e Giuseppe Esposito, i rappresentanti dei sodalizi predetti, lo consegnano alla dottoressa Sabrina Italiano – la caposala del Reparto di Pediatria – dicendo a quest'ultima che un compaesano ha donato quell'oggetto a cui era molto legato, in quanto collegato direttamente alla sua compagna defunta. L'operatrice sanitaria ascolta e si commuove poi, nel momento della consegna vera e propria, dice che «lui no, lui resta con noi in una stanza in cui possono vederlo tutti». Pochi minuti dopo Love viene messo sul comodino di una stanza grande, frequentata da chi lavora lì dentro e, per diversi motivi, anche dai genitori dei piccini o gli stessi piccoli. Adesso sta lì, tra i bambini, simbolo della vita che continua sempre e comunque. Giuseppe dopo poche settimane, sollecitato da noi – che avevamo seguito l'evento dei primi giorni dell'anno e sentito il breve colloquio – accetta di raccontarci tutta la storia nei dettagli: lo fa mentre Love ha trovato la sua dimensione ideale, un posto dove trova spazio anche la sofferenza ma senza che ciò rappresenti un problema, perché la vita porta pure questo ma un amore vero e reale supera tutto, è eterno, come i sentimenti che accomuneranno sempre Giuseppe ed Eliana.

spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile
contattaci
Spazio pubblicitario disponibile

contattaci!

contatti