Giovedì 27 marzo a Dasà, nella Biblioteca Piergiovanni Salimbeni a partire dalle ore 17:30, sarà presentato il libro Inferi, scritto da Antonino De Masi con Pietro Comito. Nell'organizzazione oltre al significativo contributo dell'Amministrazione comunale – il sindaco Raffaele Scaturchio interverrà per un saluto – sono coinvolte Libera, sodalizio che da un trentennio lotta contro le mafie e promuove la cultura della legalità nonché perno centrale di tutta la manifestazione, la locale Associazione culturale, il Movimento Aquila Rossa e la Compagnia editoriale Aliberti che ha stampato il volume.
Antonino De Masi è un imprenditore calabrese, di Rizziconi: dal 2013 lui e i suoi familiari vivono sotto scorta, viste le minacce rivoltegli dalla ‘ndrangheta. Gestisce un'impresa di famiglia – in cui il core business è rappresentato dalla vendita di macchine e sistemi per la raccolta dei frutti pendenti – che ha alle spalle cinquantacinque anni di attività e un percorso di continua innovazione e internazionalizzazione; è un'azienda leader nel settore della meccanizzazione agricola e delle costruzioni meccaniche, ereditata dal padre che l'avviò negli anni 60-70 conducendo una battaglia analoga a quella che oggi porta avanti il figlio: le minacce e i tentativi di estorsione denunciati infatti nascono proprio da qui, dalla proficuità che gli stabilimenti dei De Masi hanno. Unitamente a ciò l'uomo ha segnalato anche atteggiamenti dilatori del sistema creditizio, aprendo un caso che si risolverà poi con la prima e storica sentenza sull'usura bancaria.
Si è autodefinito un “sopravissuto alla 'ndrangheta”, affidando il racconto della sua lotta a Pietro Comito, un giornalista e scrittore poliedrico e versatile, che nel corso della sua carriera ha prodotto inchieste, format e documentari di notevole rilevanza su tanti campi: i suoi lettori lo collegano perlopiù con quelli che riguardano la criminalità organizzata, dinamica argomentata più volte dal professionista e che gli è valsa i premi “Borsellino” e ”Agenda Rossa” per i giornalisti minacciati dalla 'ndrangheta. Ha collaborato inoltre alla stesura del primo Dizionario enciclopedico delle mafie.
L'opera contiene una prefazione di Antonio Nicaso – un saggista italiano tra i maggiori esperti del fenomeno mafioso, autore di numerosi libri assieme al magistrato Nicola Gratteri – e un contributo di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente nazionale di Libera che ha definito De Masi un «imprenditore onesto», in quanto non ha sporcato il nome della sua azienda e non ha tradito un territorio già compromesso dalle logiche criminali.
All'evento delle prossime ore Libera arriverà con quattro rappresentanti: il referente regionale Giuseppe Borrello, la referente provinciale Maria Joel Conocchiella, il referente per la Piana di Gioia Tauro don Pino De Masi e Matteo Luzza, che oltre a moderare l'incontro tiene vivo il ricordo delle vittime innocenti attraverso 'Libera Memoria'.
Libera è per distacco l'associazione nazionale che negli ultimi anni si è impegnata di più nel territorio delle Preserre vibonesi; i rappresentanti della sigla sociale si sono recati a più riprese nel comprensorio, investendo tantissimo su quei valori di giustizia sociale, verità, uguaglianza e tutela dei diritti tanto cari all'aggregazione. Concretamente ha avviato una serie di progetti trasversali, unendo a percorsi di formazione ed educazione – da evidenziare in particolar modo l'interesse per i giovani in sinergia con la scuola – momenti di memoria condivisa, testimonianza e legalità (cooperando con gli enti della zona).
L'Associazione culturale come predetto figura tra i promotori della serata: nel corso della sua storia è stata più volte protagonista in iniziative legate ai temi che saranno attenzionati dopodomani, creando manifestazioni variegate e puntando non solo ma tantissimo sulle presentazioni dei libri; restando agli ultimi anni si può sottolineare in tal senso quella attinente il procuratore aggiunto della Procura di Cosenza – Marisa Manzini con il suo “Fai silenzio ca parrasti assai”, il 12 gennaio 2019 – e “Il coraggio di cambiare”, scritto dall'acquarese Maria Maiolo e discusso con gli studenti del luogo il 27 aprile dello stesso anno.
Quest'ultima giornata rappresenta ad oggi l'unico momento sulle legalità condiviso con il Movimento Aquila Rossa, un gruppo di giovani che opera nel borgo montano da un novennio, anch'esso artefice di molteplici progetti collegati alla costituzione e la legge: il più importante è curiosamente proprio quello legato ad Antonino De Masi; per l'impresario quello alla Biblioteca di Dasà sarà infatti un ritorno, visto che l'edificio aveva ospitato un suo intervento con gli scolari di tutte le terze medie dell'Istituto comprensivo (il 19 febbraio 2020), incontro voluto fortemente e promosso proprio dagli aquilotti.
A testimoniare l'importanza della discussione c'è pure la presenza del Prefetto di Vibo Valentia: al tavolo dei relatori siederà anche la dottoressa Anna Aurora Colosimo, che verosimilmente oltre a commentare il testo parlerà a 360 gradi di malavita e delinquenza.