La Penna Rossa

Piani di Acquaro raccontata da un adolescente

I professori di una scuola svizzera chiedono a Mattia di descrivere il posto dove trascorre le vacanze: ecco le sue parole
02/04/2025
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“Immagina una casa bianca, bellissima, immersa nel cuore della Calabria, dove il tempo sembra scorrere lentamente come se ogni momento fosse sospeso in una bolla di serenità”, inizia così il testo prodotto da un adolescente; l'edificio descritto si trova a Piani di Acquaro – precisamente a Fellari – un'area molto cara allo studente e che allo stesso provoca un turbinio di emozioni e sentimenti: “Le pareti di calce bianca raccontano storie di generazioni e ogni angolo porta con sé l'essenza della tradizione e della vita di campagna – si legge nei passi successivi del tema – la brezza di un pomeriggio estivo porta il profumo dei pini e dei fiori”. L'autore di queste righe è Mattia Caré, i suoi genitori sono originari della frazione di Acquaro ma vivono in Svizzera: il ragazzo frequenta il primo anno di medie nel complesso scolastico Auen di Frauenfeld, città con più di 25mila abitanti e capitale del Canton Turgovia. Nei giorni scorsi i professori gli hanno dato un compito particolare, parlare della sua realtà nei periodi di vacanza, ossia del luogo che lo scolaro frequenta per circa cento giorni all'anno. Il comune elvetico e quello delle Preserre vibonesi sono completamente differenti ma Mattia sembra estasiato dal posto che ha dato i natali a mamma e papà: “Mentre mescola le carte per una partita a scopa, racconta storie che sembrano arricchirsi ogni volta di più, regalando ai più giovani la saggezza di un passato che rimane vivo nella memoria di tutti”, sostiene riferendosi al nonno. Nella sua produzione i riferimenti espliciti alla famiglia sono tanti – come i due cugini Salvatore e Simone che vengono citati più volte, o nonno Vincenzo e nonna Giuseppina, con cui ha un legame molto stretto e che gli hanno trasmesso l'amore per il territorio e la passione per la fatica nei campi; non a caso cita le mani sporche di terra, con cui si piantano fiori o si coltivano ortaggi, asserendo che “il lavoro non pesa mai perché è fatto con chi ti vuole bene”. Le riflessioni più profonde sono proprio quelle che riguardano i parenti, con loro “anche le cose più semplici diventano straordinarie” e il silenzio tra le mura domestiche, nelle ore in cui tutti si riposano, sembra parlare di “un amore che non ha bisogno di parole”. Legami, sensazioni e rapporti consumati quotidianamente in una zona precisa, Piani di Acquaro; difatti l'elaborato inizia e si conclude con un'abitazione, collegata all'altra dinamica trattata: “La famiglia è come il fondamento di una casa, senza di essa il tetto potrebbe crollare, ma con amore e comprensione – la chiosa – anche le mura più sottili possono diventare un castello”.

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