La Penna Rossa

Tra arte e memoria, i yèryani rivivono a Malamotta con gli occhi dei più piccoli

I racconti dei bambini hanno trasformato la leggenda in un patrimonio condiviso
20/05/2025
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Mentre l'esposizione artistica a tema si avvia alle conclusioni, ad Acquaro iniziano a svilupparsi i pensieri di bambini e adolescenti sui yèryani: le loro riflessioni hanno un valore notevole, in quanto sono i principali destinatari dei racconti che nel borgo montano si perpetuano da anni su queste figure leggendarie. «Pensavo fosse più pauroso – commenta un piccolo abitante del posto – ma poi i colori dei fiori lungo le strade e le cioccolate regalate mi hanno fatto rilassare»; il piccino fa riferimento ad un'uscita comunitaria fatta a Malamotta, luogo del centro vibonese dove secondo la tradizione abitavano questi spauracchi, organizzata nelle scorse settimane dalla Pro loco con il coinvolgimento della scuola. «Quel giorno ero emozionata perché non sapevo quello che mi aspettava – ha dichiarato invece una studente delle elementari – ma poi ho capito che dovevo stare tranquilla perché era una storia inventata dai grandi». L'ente turistico sopracitato, nella passeggiata fatta con gli scolari ha impersonificato il personaggio, causale che probabilmente ha influito sull'idea che gli stessi si sono fatti dei yèryani; non a caso un adolescente del luogo parla di un abbraccio con la figura misteriosa, mentre un altro sostiene che se lo aspettava più brutto ma si è tranquillizzato dopo averlo visto. Infine, una allieva della scuola primaria si è concentrata sul supporto utilizzato dal fantasma: «Non aveva in mano il ferro infuocato – ha detto – ma un pezzo di legno colorato». A prescindere da queste sensazioni, il progetto creato da Giuseppe Esposito ha avuto il merito di rispolverare un tratto caratteristico della comunità, oltre a generare curiosità e interesse fuori dai confini territoriali (emblematica in tal senso la presenza a Malamotta di un gruppo di bambini reggini). Al momento è impossibile prevedere la scia che questo programma lascerà, tuttavia è verosimile pensare che grazie a questa idea, nei prossimi anni, le creature spaventose possano diventare uno degli elementi identitari più importanti e collegabili al paese di Acquaro.

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