La Penna Rossa

Fondotinta, soldi e navi: l'Europa vista dagli studenti

I ragazzi di Acquaro hanno partecipato ad un concorso: ecco cosa pensano del Vecchio continente
28/05/2025
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«Vorrei un’Europa con la bocca piccola, perché a volte ci sarebbe bisogno di parlare di meno, ma senza dimenticarsi di battersi per ciò che è giusto e di far sentire la propria voce; vorrei un’Europa che non metta il fondotinta cercando di nascondere le cicatrici del suo passato, perché bisogna avere il coraggio di andare avanti, ma senza mai dimenticare». A scrivere queste righe, in un testo molto dettagliato, è uno scolaro della scuola media di Acquaro, chiamato ad esprimere le sue opinioni sul Vecchio continente all'interno di un concorso: Eplibriamoci, giunto alla quarta edizione e promosso dall'Epli (Ente Pro Loco Italiane). La competizione interrogava gli studenti italiani su un tema specifico; l'argomento scelto quest'anno era 'Il nuovo volto dell'Europa che vorrei'. «Mi sono resa conto che effettivamente non mi sento una cittadina europea tanto quanto mi sento una cittadina italiana», si legge invece sull'elaborato di un'allieva dello stesso plesso. Parole forti e che non hanno bisogno di interpretazione: «Forse – continua la ragazza – perché non mi sono mai sentita stimolata a pormi domande di questo genere prima d’ora, e questo è abbastanza grave». Anche qui gli spunti di riflessione sono molteplici, uno dei più importanti (e per certi versi inaspettato) è quello riferito alla valuta: «Nonostante ciò – asserisce l'adolescente dopo un richiamo al Trattato di Maastricht con cui le nazioni diedero il via libera all'euro – non tutti hanno adottato la moneta unica e utilizzano la propria, non va bene perché dovrebbe essere un principio fondamentale per far parte degli stati membri». I soldi, «in mano a pochi che continuano ad arricchirsi sempre di più», hanno uno spazio preponderante all'interno di questa produzione particolareggiata. Un'alunna della scuola secondaria di primo grado – a cui la succitata sigla sociale ha rivolto il progetto – infine vede la UE come una nave: in un susseguirsi di similitudini, la ciurma è composta da esperti marinai e giovani, energici e portatori di tecnologie e idee. L'equipaggio è chiamato ad affrontare le onde (le sfide globali) per arrivare a destinazione, cosa che chi scrive ritiene possibile a patto che ognuno faccia la sua parte e segua la bussola, ossia valori fondamentali come la libertà, la democrazia e i diritti umani, che oggigiorno sembrano in forte crisi. Tra figure retoriche, ideali e storicità i pensieri espressi sono abbastanza chiari; una nitidezza assordante in mezzo al 'silenzio complice' della politica su alcuni avvenimenti che stanno cambiando il mondo.

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