Il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, lancia un appello forte e chiaro al presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado L’Andolina: stabilizzare i 35 tirocinanti Tis (Tirocini di Inclusione Sociale) impiegati da anni nei servizi essenziali dell’ente.
Un lavoro silenzioso e prezioso, quello di questi lavoratori, che spesso hanno colmato le lacune di organico nelle amministrazioni locali, garantendo il funzionamento di uffici e servizi che altrimenti sarebbero rimasti scoperti. «Non si tratta solo di trovare loro un lavoro stabile – ha dichiarato il primo cittadino – ma di compiere un dovere morale, sociale e politico. In un territorio segnato da precarietà e spopolamento, non possiamo più permetterci di ignorare questa situazione».
Il sindaco ha sottolineato come i tirocinanti abbiano dimostrato negli anni affidabilità e spirito di servizio, diventando una risorsa essenziale per il buon funzionamento della macchina amministrativa: «Sono persone che chiedono solo di poter vivere del proprio lavoro con dignità, e noi abbiamo il dovere di ascoltarli e sostenerli».
Scaturchio non è solo in questa battaglia: ha ricordato che anche altri sindaci del territorio si sono espressi in favore della stabilizzazione, adottando delibere in tal senso. Ha inoltre lodato l’esempio della città metropolitana di Reggio Calabria, che ha recentemente stabilizzato 39 tirocinanti, e il Parco Regionale delle Serre, che ne ha assunti 22: «Se altri enti sono riusciti a farlo – ha asserito – anche la Provincia di Vibo Valentia deve trovare la volontà politica per agire».
Il nodo cruciale si giocherà domani mattina, durante l’assemblea dei sindaci convocata per esprimere un parere sul bilancio di previsione 2025-2027. Scaturchio ha già annunciato il suo voto contrario, qualora il presidente L’Andolina non avvii, entro domani, le procedure per la stabilizzazione, come richiesto anche dalla Regione Calabria.
Un appello, il suo, rivolto anche ai tre consiglieri provinciali di Forza Italia, affinché si oppongano all’approvazione del bilancio se non verranno fatti passi concreti verso la stabilizzazione dei tirocinanti.
«Riconoscere questi lavoratori – ha concluso il sindaco – è un atto di civiltà e coerenza istituzionale. Il tempo delle attese è finito».