Una vita di fede, sacrifici e amore. Può essere sintetizzata così l’esistenza di Domenica Ciccone, che ieri, a Monsoreto di Dinami, ha festeggiato 100 anni. La sua storia sembra uscita da un libro Cuore: il lavoro nei campi, la vedovanza a soli 55 anni e il trasferimento in Valle d’Aosta – dove tuttora trascorre sei mesi all’anno – per lavorare in una fonderia e sostenere i tre figli.
Una forza d’animo eccezionale, sorretta da una fede granitica, inflessibile. Per comprendere questo legame, basterebbe osservare la torta preparata per la ricorrenza, su cui compaiono le immagini delle statue di San Rocco e della Madonna delle Grazie di Monsoreto, verso cui i cittadini del posto nutrono una profonda devozione.
La storia di Domenica è già tutta lì, e diventa ancora più tangibile al momento del taglio del dolce: le sue mani, affondate nella terra e sollevate nella preghiera, si trovano tra quelle di padre Angiolo Solano (il parroco) e Vanessa Nicolaci (consigliera comunale, in rappresentanza dell’Amministrazione). Sospese tra un uomo di Dio e una donna delle istituzioni, in un gesto spontaneo che racchiude perfettamente una vita vissuta tra spiritualità, senso del dovere e profondo rispetto per la comunità.
Valori sottolineati anche durante la messa di ringraziamento, celebrata prima del momento conviviale, e ribaditi dalla rappresentanza civica guidata dal sindaco Nino Di Bella, che ha consegnato alla centenaria una targa celebrativa.
Da quanto si apprende, Domenica desidera recarsi alla Madonna dello Scoglio, e probabilmente ci riuscirà presto. Del resto, è sempre stata una roccia per tutti: presenza salda, sostegno silenzioso, forza gentile per la sua famiglia, per chi la ama e per chi ha bisogno di lei.