Un gruppo di mamme si è ritrovato questa mattina davanti alla sede dell’Asp di Vibo Valentia per protestare contro la mancata nomina di un pediatra nei comuni di Acquaro, Arena, Dasà, Dinami e Fabrizia. Ad affiancarle, anche il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio. L’amministratore, insieme a una delegazione del gruppo, ha incontrato i vertici dell’Azienda sanitaria, tra cui il direttore sanitario Ilario Lazzaro e il sub-commissario Sergio Raimondo, spiegando poi l’esito del confronto ai cittadini presenti.
Il problema nasce dall’assenza prolungata della pediatra Emanuela Siclari, attualmente non sostituita. Secondo quanto emerso dal colloquio, il regolamento interno prevede che, in caso di assenza della dottoressa Siclari o delle altre due colleghe — le dottoresse Raffaella Castronuovo e Luciana Cannatelli — i bambini vengano comunque assistiti dalle professioniste presenti. Tuttavia, queste ultime non sono tenute a prestare anche il servizio ambulatoriale della collega assente. Da qui la prima ipotesi: chiedere alle due pediatre in servizio di garantire, almeno un giorno a settimana ciascuna, l’assistenza ambulatoriale ad Acquaro. Qualora vi fosse disponibilità, si tratterebbe di una soluzione tampone, ma utile a gestire la criticità e a venire incontro alle esigenze delle famiglie. I tempi per una risposta definitiva si aggirano intorno ai tre o quattro giorni. La seconda ipotesi coinvolge una pediatra attualmente in servizio presso un consultorio. «È una specializzanda — ha detto il sindaco — di cui tutti parlano bene. Sarà contattata a stretto giro per illustrarle la situazione e verificare se può offrire un supporto, almeno temporaneo». In parallelo, l’Asp è in contatto con la Regione Calabria per valutare la possibilità di aumentare il numero massimo di assistiti assegnabili alle pediatre già operative. La dottoressa Cannatelli, infatti, ha già raggiunto il massimale consentito dalla legge, ma si sta cercando di ottenere una deroga, pur nel rispetto della convenzione vigente. È bene ricordare che, in risposta al primo avviso pubblicato dalla dottoressa Maria Dolores Passante — responsabile del Distretto Sanitario di Serra San Bruno, da cui dipendono i comuni coinvolti — avevano inizialmente dato disponibilità due medici. Tuttavia, una volta appreso che si trattava di un incarico temporaneo, hanno rinunciato.
Tra i presenti alla protesta anche i consiglieri regionali uscenti Raffaele Mammoliti (PD) e Michele Comito (Forza Italia), entrambi candidati alle prossime elezioni. «Siamo qui per portare solidarietà a una rivendicazione legittima», ha affermato Mammoliti. «È necessario che i commissari prestino massima attenzione alla medicina territoriale e di prossimità. Solo potenziando questi servizi si può garantire il diritto alla salute, evitando ricoveri inappropriati». Comito, dal canto suo, ha ricordato che si discuteva da tempo di questo problema nelle sedi opportune, ma che il periodo elettorale ha interrotto il dialogo istituzionale.
Nel corso dell’incontro è stata trattata anche la delicata questione della Guardia medica. Presente a Vibo Valentia anche un cittadino di Acquaro, Rocco Citino, che ha denunciato pubblicamente la scarsa presenza del medico di continuità assistenziale. «Non c’è quasi mai», ha dichiarato. «Al massimo una o due volte a settimana. Ho tutto documentato e ho segnalato la situazione anche ai carabinieri di Arena. Non sono l’unico: tanti anziani e pazienti si sono recati presso il presidio e lo hanno trovato vuoto. Io stesso, con problemi di pressione alta, mi sono recato in orari diversi ma non c’era nessuno». Anche su questo punto è intervenuto il sindaco Scaturchio: «Il vero problema è la mancanza di medici. Ci sono manifestazioni d’interesse rivolte agli specializzandi del secondo o terzo anno di università». La persistenza del disagio dimostra però che al momento queste azioni non stanno producendo gli effetti sperati.