Le ormai imminenti elezioni regionali, oltre a rappresentare un importante banco di prova per tutti i comuni calabresi, portano con sé anche una serie di ricorsi storici e numeri da interpretare, sempre in relazione al contesto in cui vengono analizzati. Le consultazioni che nel 2021 sancirono l’elezione di Roberto Occhiuto a presidente della Regione Calabria rappresentano lo spartiacque da cui ripartire. Da allora, qualcosa nei centri delle Preserre vibonesi è cambiato. Abbiamo preso in esame i comuni di Acquaro, Arena, Dasà e Dinami. Ecco il punto di partenza e i possibili scenari.
Quattro anni fa, in quest’area, si registrò una netta affermazione del centrodestra: un 3 a 1 senza possibilità di replica. Nei comuni di Acquaro, Arena, Dasà e Dinami, le liste a sostegno del governatore uscente – allora sette, oggi otto – raccolsero complessivamente 1.533 voti, distaccando la principale concorrente del centrosinistra, Amalia Bruni, ferma a 1.015. Un divario di oltre cinquecento preferenze. L’esponente del Partito Democratico, addirittura, a Dinami si piazzò terza: davanti a lei si classificarono sia il vincitore, sia il gruppo politico che faceva riferimento a Luigi De Magistris, che in quella tornata contava tra i candidati Angela Martino, originaria proprio di Dinami. Tre comuni (Acquaro, Dinami e Dasà) si schierarono con Occhiuto, mentre Arena fu l’unico centro a votare l’alleanza giallorossa, composta da Pd, M5s e altre cinque sigle minori.
Nel frattempo, si sono svolte due tornate amministrative: ad Arena, nel giugno 2022, è stato riconfermato Antonino Schinella; a Dinami, nel maggio 2023, ha vinto Antonino Di Bella. Proprio quest’ultimo centro sarà da tenere d’occhio. Nel 2021, con Gregorio Ciccone sindaco – principale sfidante di Di Bella alle ultime comunali – e una candidata locale nelle liste del centrosinistra, a prevalere fu lo schieramento che sosteneva Occhiuto. Oggi, senza candidati locali in corsa e con il sostegno dichiarato del sindaco in carica all'ex deputato di Forza Italia, una nuova vittoria del centrodestra appare non solo probabile, ma anche più ampia rispetto alla scorsa tornata. Situazione più stabile a Dasà e Arena, dove le amministrazioni sono rimaste invariate. A Dasà, però, si registra un rafforzamento della componente forzista: non solo il sindaco, ma anche gran parte del consiglio comunale è tesserato con Forza Italia. Arena è invece guidata da una lista civica. Qui, più che sul vincitore, l’attenzione sarà rivolta al margine tra i due schieramenti.
Un discorso a parte riguarda Acquaro, che nel 2021 aveva registrato la vittoria più larga del centrodestra tra i quattro centri esaminati. Allora, il centrosinistra venne praticamente doppiato. Tuttavia, il successivo scioglimento del consiglio comunale nel 2023 ha portato all’insediamento di una terna commissariale, rendendo difficile oggi trarre indicazioni politiche dal municipio. Anche qui, la suspense riguarda sia il nuovo presidente sia l’esito dello spoglio, che potrebbe presentare novità.
Tra i candidati, riflettori puntati su Michele Comito, il medico vibonese in corsa per la riconferma al Consiglio regionale. Non tanto per l’alleanza politica con cui si presenta, quanto per lo straordinario risultato di quattro anni fa: 932 preferenze totali, distribuite così, 627 ad Acquaro, 40 ad Arena (unico comune in cui non fu il più votato), 135 a Dasà e 130 a Dinami. Una base solida che ha spinto la sua prima elezione. Tra pochi giorni si saprà se Comito riuscirà a confermare il primato e, soprattutto, se la fiducia del territorio nei suoi confronti è rimasta intatta.