Quante volte, da piccoli, ci siamo sentiti dire: "Se non fai il bravo arriva l’uomo nero". Un ammonimento diffuso, spesso usato dalle nonne per tenere a bada i bambini più vivaci. Anche ad Acquaro esistevano figure simili: i yèryani, personaggi mitologici tramandati oralmente, un tempo utilizzati come spauracchio per dissuadere i bambini dai capricci.
Ora, grazie all’impegno di Giuseppe Esposito e Claudio Lochiatto, entrambi originari di Acquaro, queste figure vengono riscoperte in chiave positiva e solidale, attraverso una collaborazione con Ugi, Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini.
Un tempo temuti per il loro aspetto – uomini dai lunghi peli, abbigliati con pelli animali e armati di un ferro rovente – i yèryani rivivono oggi come simbolo di speranza. A reinterpretarli è stato Claudio Lochiatto, chef del ristorante torinese L’Uliveto, che ha ideato un piatto speciale: maccarruna con polpette, ‘nduja e pecorino, la pasta tipica della tradizione calabrese.
Il piatto viene proposto nel menù al prezzo di 16 euro, di cui 6 euro saranno devoluti a favore di Ugi per un intero anno, fino a settembre 2026. Un'iniziativa che unisce gusto e generosità, pensata per adulti e bambini.
Giuseppe Esposito, presidente della Pro Loco di Acquaro e ideatore del progetto culturale “I yèryani di Malamotta”, ha trasformato questa antica leggenda in un itinerario identitario che vive attraverso eventi, mostre e attività nei borghi calabresi. Grazie a un lavoro di reinterpretazione grafica, le antiche figure sono diventate personaggi più accessibili e rassicuranti, protagonisti anche di cartoline inserite nel menù del ristorante, dove si racconta la loro storia, il piatto ad essi ispirato e lo scopo benefico dell’iniziativa.
«Con questo piatto ho voluto rendere omaggio alla mia terra d’origine – racconta lo chef –. I maccarruna rappresentano la convivialità, la ‘nduja il carattere deciso dei calabresi, e le polpette la cucina di casa. Volevamo trasformare un racconto di paura in un messaggio positivo di speranza e solidarietà». Esposito, sottolinea l’importanza della memoria storica e della tradizione orale: «Il nostro progetto è un viaggio itinerante che vuole riscoprire e valorizzare le radici. Questa collaborazione con L’Uliveto è un nuovo capitolo che unisce Calabria e Piemonte, passato e presente, in nome della solidarietà. Forse sono tra gli ultimi a custodire queste storie, e mi emoziona sapere che oggi possono anche regalare un sorriso a un bambino che affronta momenti difficili».
Ugi, nata nel 1980 all’interno dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, continua a offrire supporto gratuito alle famiglie con bambini malati. Il progetto potrebbe anche ampliarsi, coinvolgendo i più piccoli in laboratori e narrazioni per far vivere la leggenda in modo nuovo. «Iniziative come questa sono vitali per portare avanti la nostra missione», commenta Domenico De Biasio, responsabile delle attività per le famiglie di Ugi. «Senza il cuore e la partecipazione della gente, non potremmo continuare ad aiutare chi ne ha più bisogno».
Il ristorante L’Uliveto, è aperto a pranzo e cena dal martedì al venerdì, il sabato solo a cena e la domenica solo a pranzo. Chiuso il lunedì.