La Penna Rossa

Assistenza pediatrica assente, sindaci in pressing sull'Asp di Vibo Valentia

Acquaro, Arena, Dasà, Dinami e Fabrizia uniti nella richiesta di un servizio minimo per i bambini del territorio
13/10/2025
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In una lettera destinata ai vertici dell'Asp di Vibo Valentia, firmata congiuntamente dai sindaci di Arena, Dasà, Dinami e Fabrizia, e dal commissario straordinario del Comune di Acquaro, i rappresentanti delle istituzioni tornano nuovamente a sollecitare l'azienda sanitaria in merito all'assenza di un pediatra sul territorio. La missiva è breve, ma densa di riferimenti espliciti e concreti.

“Stante la mancanza di una riorganizzazione del servizio pediatrico, anche una volta a settimana – si legge in un passaggio – siamo preoccupati che tale stato possa creare non pochi disagi alle famiglie costrette a ricorrere al Pronto soccorso. Ogni sforzo per decongestionare il più importante servizio medico di emergenza e urgenza – continuano – verrebbe così vanificato, rendendo il Pronto soccorso l’unica possibilità di assistenza per i nostri più piccoli concittadini”.

Parole chiare, che non lasciano spazio a interpretazioni. Una preoccupazione che, per gli amministratori, deve essere almeno attenuata, “attraverso la predisposizione di un servizio minimo, non più rinviabile e più che mai utile alla medicina del territorio”. La missiva si conclude poi con la disponibilità a collaborare per sensibilizzare la popolazione sulle gravi difficoltà affrontate dall'Asp, ma anche con la richiesta di essere coinvolti nei processi decisionali che riguardano i Comuni.

L'assenza di un medico per bambini nel territorio indicato è un problema che attanaglia ormai da mesi le famiglie. Diverse mamme hanno protestato nei giorni scorsi davanti alla sede dell'ente a Vibo Valentia e, recentemente, hanno manifestato la volontà di mettere in atto una nuova contestazione (questa volta accompagnate dai figli). Le amministrazioni locali – la missiva in tal senso è una prova plastica – condividono ansie e apprensioni dei genitori. Tuttavia, almeno per il momento, dall'altra parte non sembrano giungere soluzioni a una criticità che coinvolge all'incirca 600 bambini, e che, con il passare del tempo, sta assumendo sempre più i contorni di una vera e propria emergenza.

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